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L'acquariofilia è un passatempo che prende moltissime persone e consiste nell'allevare pesci, invertebrati e piante acquatiche di diverse specie, all'interno di un apposito acquario che può essere casalingo o all'interno di un laghetto di giardino
Per definizione, l'acquario è la vasca di svariate dimensioni riempite con acqua dolce o di mare in cui si tengono in vita come dicevamo, animali e piante per scopo di studio e ornamentali.
Si tratta generalmente di un parallelepipedo di vetro per consentire la migliore osservabilità dell'interno, esso deve riprodurre il più possibile le caratteristiche ambientali esistenti in natura; pertanto occorre preoccuparsi della purezza, della aerazione e della temperatura dell'acqua, alle cui variazioni molti pesci sono sensibilissimi.
A questi scopi si utilizza un riscaldamento elettrico, speciali pompe o bombole ad aria compressa, un aeratore e un ricambio lento e continuo dell'acqua. Il ricambio può essere limitato di molto se si riesce a creare un equilibrio biologico tra gli ospiti animali e vegetali.
E' anche opportuno disporre sul fondo: terriccio, sabbia, rocce tufacee e conchiglie che si prestano a vivere in un acquario così preparato da pesci, molluschi, crostacei, molti anfibi e insetti, nonchè alghe e piante fanerogame.
Grandi acquari si trovano presso gli studi scientifici a scopo di studio, e in essi si mantengono in vita tra l'altro esemplari di specie rare o poco conosciute, come andremo ad approfondire nel capitolo successivo.
In Italia ad esempio esistono famosi acquari; come quello di Genova e di Napoli fondato nel 1873 dallo zoologo Antonio Dohrn di Stettino.
I primi acquari sorsero nel '600 e nel '700, ma è solo nella seconda metà del XIX secolo che iniziarono a svilupparsi, nel 1869 fu costruito il grande acquario di Berlino, cui nel 1878 seguirono quelli del Trocadero e del Jardin des Plantes a Parigi, rinomati in Europa gli acquari di Londra, Amburgo, New York e del Principato di Monaco.
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